Il 3 marzo al Circolo degli Artisti i Monotonix al Circolo degli Artisti
Giunto ormai all’ottava edizione, il festival Dissonanze è un appuntamento di grande richiamo per tutti gli appassionati di musica e arti elettroniche, in Italia e non solo. Tra venerdì 9 e sabato 10 maggio, dislocata tra Ara Pacis (con una selezione di dj a cura della free press Nero Magazine, solo a inviti, già esauriti), Palazzo dei Congressi (per tutta la notte) e Parco della Musica, la rassegna offre ancora una volta una programmazione ricca e per quanto possibile ad ampio spettro, in grado di soddisfare tanto la sana voglia di muoversi e di ballare dei più quanto la fame di nuove sonorità dei non pochi amanti dell’elettronica più di ricerca e “d’ascolto”.
Molti degli artisti in programma, poi, sanno coniugare perfettamente le due esigenze – intrattenimento e sperimentazione – in un’unica proposta. Tra questi includiamo senza indugio il produttore canadese Caribou, che lavora su atmosfere apparentemente retro (gli anni ’60 sono la sua terra di saccheggio) rielaborate in un’ottica visionaria, e i californiani No Age, di fatto un gruppo rock, più che elettronico in senso stretto, ma consoni alla kermesse per il rapporto insieme ragionato e viscerale che hanno col suono, il rumore e la melodia.
Molto attese anche la performance rituale di un pioniere della musica minimalista, Charlemagne Palestine, che deforma il timbro del pianoforte con mezzi acustici (manualità ripetitiva e uso del pedale) e la rigorosa ricerca sugli elementi costitutivi del suono che caratterizza il lavoro del giapponese Ryoji Ikeda, all’opera su fasci di frequenze spesso agli estremi dello spettro dell’udibile, su pattern ritmici sofisticati o su drone continui in quasi totale assenza di pulsazione, vicini all’ambient. Nella maratona di sabato spiccano la techno di Carl Craig (seconda ondata della scuola di Detroit, trae ispirazione anche da jazz e soul), il vulcanico jazzcore dei romani Zu accompagnati dalla videoarte di Scarful, e i redivivi Cluster, alfieri di quell’elettronica tedesca anni ’70 che tanta influenza ha avuto sugli architetti del suono della penultima e ultima generazione.
Un discorso a parte va fatto per la proposta (il 9 e il 10) dell’Auditorium, in collaborazione con la rassegna Meet in Town: la Array Dance Company presenta in prima italiana Outré, un’autentica immersione multimediale – per una volta l’aggettivo non è abusato - con coreografia e videoinstallazione di Darren Johnson su musiche originali di un manipolo di artisti del circuito Warp (Jamie Lidell, Mira Calix, Tyrondai Braxton, Venetian Snares e altri).
L'ingresso al Palazzo dei Congressi è di 35 euro al giorno (50 per i due giorni).
Per Outrè alla sala Teatro Studio dell'Auditorium, il biglietto è di 15 euro.
Adriano Lanzi
08-05-2008
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